lunedì, maggio 30, 2011

Il male in cucina

Fare la spesa a stomaco vuoto, poco prima delle ore pasti è il male assoluto. È risaputo, ti ritrovi a comprare le peggio cibarie in quantità incontrollata, manco dovessi fare il Cenone per venti persone. Ma aprire il sito di ricette GialloZafferano col frigo pieno e tanta fame è pure peggio!

martedì, maggio 24, 2011

Tri-Uff


"Uff è finita!" è stato il primo pensiero quando finalmente ho varcato la linea dell'arrivo. Uno si aspetterebbe forse una sortita più grintosa, ma in quel preciso momento ero davvero contento che la faticaccia fosse giunta a termine!

Ma andiamo con ordine.

Ore 7h30, suona la sveglia e tutti giù dalle brande. Qualche problemino a prendere sonno la sera prima (cosa che non succedeva da mesi e mesi, quasi anni), ma tutto sommato mi sento riposato e carico per affrontar a bomba la giornata. 

Ore 8h30 assieme a due compagni di viaggio carico le biciclette sulla bagnole (auto in termini molto colloquiali) e si parte per due orette di autostrada. Direzione nord-ovest, verso Pont-Audemer, nella Alta Normandia. 

Ore 11h00 arriviamo nella ridente cittadina e parcheggiamo nello spazio designato attorno al laghetto dove si terrà l'evento. Ritroviamo subito altri membri del Club e al grido "si mangia!" diamo inizio ad un pasta-party spontaneo, visto che ognuno tira fuori il proprio barachin da pranzo con l'immancabile primo piatto italiano, fonte di preziosissimi carboidrati. Poco dopo ritiriamo il pettorale e lo stress inizia a salire un pochino, mentre il parcheggio inizia a riempirsi di atleti e spettatori e iniziano anche a sbucare le prime bici da cronometro, quelle dei "pro".

Ore 12h00 ci si cambia e si parte per un giretto in bici, utile per verificare che tutto funzioni a dovere e che le gambe rispondano dopo le ore trascorse seduti.

Ore 13h00 circa si entra nella zona di transizione dove sistemo la bici e controllo ancora una volta di aver tutto il materiale. Qualche consiglio dell'ultimo minuto viene elargito dai più navigati e poi click! è il momento di una bella foto di gruppo pre-partenza. Alla fine della fiera saremo di fatto il Club più numeroso alla competizione, forti di una cinquantina di presenze su 490 iscritti in totale. 

Ore 13h50, tempo di infilarsi la muta e soffrire un po' il caldo così coperti sotto il sole. Qualche minuto dopo ci viene accordato di buttarci in acqua per un po' di riscaldamento, dice lo speaker. Gran simpaticone quell'uomo, visto che l'acqua è a sì e no 17°C. Due bracciate veloci e si risale sulla sponda, pronti ad allinearci sulla linea di partenza. 


Ore 14h30 BAMMMM!! Si parte! O almeno, i primi partono. Io sono una decina di metri più indietro, in ultima fila e tutto esterno, per non trovarmi troppo nella cagnara. Precauzione giusta ma non sufficiente, visto che nel panico ci vado comunque. Tanto che sto quasi per tornare indietro e abbandonare sta massa di osannati, che scalciano e mulinano furiosamente le braccia come pale di mulini fuori controllo. Stringo i denti e mi faccio forza, mentre vedo già un buon numero di cuffie colorate lontano in mezzo al lago. Qualche bracciata e finalmente prendo il mio ritmo, passo attorno la prima boa senza problemi, le sensazioni migliorano un pochino e inizio a distendermi meglio. Altra boa e curva secca a sinistra, passo in mezzo a qualche atleta un po' spaesato che fa qualche metro a rana. A metà percorso inizio a provare piacere nel nuotare e mi pare anche di riconoscere qualche compagno d'allenamento qualche metro distante. Aumento un po' la frequenza della bracciata e d'un tratto scorgo le boe dell'arrivo un centinaio di metri più avanti. Passo ancora qualche concorrente e mi ritrovo infine a toccare la sponda. Uff.
 

Ore 15h00 circa esco dall'acqua e corricchio verso la mia bici. La prima transizione non va molto bene, visto che la muta non ne vuole sapere di venir via dai miei piedi. Cerco di tirarli fuori alla bell-e-meglio, infilo il casco, occhiali e cintura col pettorale e si parte. Fuori dall'area di cambio posso salire in sella e infilarmi le scarpe che erano attaccate ai pedali. I primi 10 km sono abbastanza in piano e riesco a passare qualche nuotatore che si trova meno a suo agio sulla due ruote. Poi arriva la salita, l'unica del percorso, di un paio di kilometri solamente. Passo un paio di compagni del Club, ci si incita a vicenda e ci si saluta, e ritrovo un po' di buonumore. A seguire c'è una lunga parte dritta con un sacco di vento, che soffia dritto dritto sulla faccia. Attraverso qualche paesino di campagna, dove gli abitanti hanno messo le sedie in giardino e guardano, un po' incuriositi un po' stupefatti, questa fila di atleti della domenica. A metà percorso una discesa mi permette di riprendere un minimo di respiro, prima dello strappo finale. Ritornato vicino al punto di partenza, vedo i ragazzi in testa alla corsa che son già partiti a correre e incito Dany, che avanza concentratissimo (finirà 16 assoluto maschile) e altri giovani talenti. L'area di cambio è vicina, mi tocca smontare dalla fida cavalcatura, in mezzo alla gente che incita e prende foto a raffica, manco fossimo star hollywoodiane sulla passerella di Cannes. Ri-Uff.


Ore 16h15 mi ritrovo a correre verso l'area di transizione. Poso la bici, via il casco/occhiali e mi infilo calze e scarpe da corsa. Partenza troppo veloce, come al solito, a poco più di 4 min/km. Il fiato c'è, ma le gambe non rispondono come vorrei e sento un crampo che inizia a farsi sentire sul quadricipite. Son costretto a ridurre l'andatura e al terzo kilometro Juliette, una giovane promessa del Club, mi passa agilmente e mi saluta, prima di sparire dietro una curva (finirà prima assoluta tra le donne, chapeau!). Devo ancora una volta stringere i denti, mi forzo a bere qualche sorsata d'acqua ad ogni punto ristoro e cerco di contrastare alla meglio il caldo e la disidratazione. Passo qualcuno e qualcun altro mi svernicia, mentre per terra le indicazioni dei kilometri trascorsi sembrano non arrivare mai. Attraverso il centro abitato, facendo slalom tra passeggini e auto in cerca di parcheggio, e mi ritrovo infine sul rettilineo di arrivo: sono gli ultimi mille metri. Mentre ritrovo il sorriso, alcuni atleti accelerano l'andatura e mi passano: io manco ci penso lontanamente, son contento di vedere finalmente la folla all'arrivo e mi voglio godere appieno questo momento.


Ore 17h00 circa passo la linea di arrivo. "E finita!" penso mentre una leggerezza innaturale mi invade il corpo. Ritrovo i compagni che han già finito e ci complimentiamo l'un l'altro, prima di tuffarmi su qualche panino e sulla frutta messa a disposizione dai volontari dell'organizzazione. Ad ogni conoscente che arriva si ripercorre la gara, con commenti e battute su questo o quel passaggio, e tutti son soddisfatti della prestazione. E pure io non ho di che lamentarmi visto che il cronometro si è fermato sulle 2h23', abbondantemente al di sotto delle due ore e mezza che segnavano la mia più rosea aspettativa pre-gara.
 

Ore 18h20 tutti in macchina che si riparte per un lungo viaggio di ritorno, visto l'immancabile traffico di rientro verso la capitale la domenica sera. 

Ore 22h00 finalmente a casa, una bella doccia e una mangiata come si deve non me la leva nessuno. Braccia e gambe adesso son pesanti, ma nessun dolore in particolare. E domani mi faccio un giorno (ma solo uno eh!) di meritato riposo senza allenamenti! ;)

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2011.05.22 - CD Pont-Audemer
Tempo totale : 2h23'17"
Piazzamento : 169/490 (34 perc)
Nuoto (1,5 km) : 26'31" (media 1'46"/100m)
Bici (40 km) : 1h14'20" (media 32,29 km/h)
Corsa (10 km) : 42'26" (media 4'15"/km)

venerdì, maggio 20, 2011

Stage di Triathlon 2011

Mi ci è voluto un mese e poco più, ma ora ho deciso che vi parlerò dello stage (che in italiano equivale ad un ritiro) di Triathlon che ho fatto prima di Pasqua col Club. E bon, che dire... è stata una settimana dura, ma molto molto appagante! Sveglia ogni giorno alle 7.15 per poi fare almeno due allenamenti, di solito un po' di bici la mattina e nuoto al pomeriggio. Non di rado però abbiam aggiunto delle mezz'orette di corsa, tipo a digiuno prima di far colazione o subito dopo la bicicletta, per abituare un po' le gambe ai diversi tipo di sforzi, o ancora la sera, per una prova di Orienteering.

La tabella di marcia del mio gruppo

Un paio di mattinate poi abbiam fatto attività un po' più stravaganti, tipo un Multi-Enchainement (una specie di Duathlon, con corsa e bici, ma a più riprese), del nuoto in acque libere (un fiumiciattolo con un poco di corrente, abbastanza pulito) e un Acquathlon a squadre (nuoto e corsa per ogni membro della squadra a turno, come in una staffetta).


Rintronamento a palla durante l'Acquathlon a squadre

Nonostante l'intensa attività fisica però, ci son due cose che mi han colpito e conserverò come ricordi preziosi di questa settimana. La prima è la regione che ci ha ospitati, l'Ardèche, nella Francia sud-orientale. Non ne avevo mai sentito parlare, e, complice un meteo favorevole (sole e 25°C di massima tutti i giorni), ha finito con l'impressionarmi per benino. Il secondo elemento caratterizzante è stato la compagnia, davvero eccellente, grazie ad un'ottantina (tra adulti e giovani) di persone cordiali e unite dalla stessa passione per lo sport all'aperto.

Foto di gruppo a fine stage

Ora non resta che ben figurare nelle prossime gare, e cioé domenica prossima a Pont-Audemer, e raccogliere (spero) i frutti di cotanta dedizione. ;)



Video promozionale del campeggio che ci ha ospitato

sabato, maggio 14, 2011

Habemus Pavesini

Non mi sembra quasi vero. Son qui, seduto alla scrivania della mia stanzetta francese, e posso vedere, toccare, annusare, soppesare, rigirare, scuotere una scatola di Pavesini.

Vi voglio bene Pavesini.
Croccanti come siete, nature. Con la marmellata o la Nutella. Fritti diretti o prima passati nell'impanatura. Riscaldati poi al forno o freddi da frigo. Pucciati nel latte di un budino o affogati nel caffè del Tiramisù.

Vi voglio bene Pavesini.
Ma talmente bene che penso che non vi mangerò. Mi terrete compagnia fino allo scadere dei vostri giorni, in quello che sarà un rigido inverno, nel gennaio 2012.

martedì, maggio 03, 2011

Perché pedalare non è mica un lavoro

Nuovo inizio del mese e nuova pedalata da 120 km per me, in questa prima domenica di maggio, dedicata alla festa del lavoro e piena di bancarelle per la vendita di mazzolin di fiori, va a sapere poi perché. 
Questa volta però l'adesione del Club è stata un po' limitata, a causa delle gare che iniziano a fioccare un po' qua e là in tutta la regione, ma alle quali mi son ben guardato d'iscrivermi (meglio ancora un po' di tempo per prepararsi psicologicamente, mi son detto).

Al rendez-vous per la pedalata quindi ci siam ritrovati in quattro soltanto, ma nonostante ciò abbiam trascorso una gran gran bella giornata, grazie al meteo ultimamente molto clemente e ad un panorama niente male, nella campagna a Nord-Est di Parigi.

Una volta superati paesini e le simil-tangenziali piene di mezzi rombanti, ci siam ritrovati tra campi coltivati e foreste, fino ad arrivare al Château de Chantilly, che ci ha lasciato letteralmente spiazzati.


Una volta tornato a casa ho fatto le mie buone ricerche, scoprendo che c'è anche un comodo treno per arrivarci... a saperlo prima mannacc'! :D