lunedì, agosto 24, 2009

Day 152, Pensieri in viaggio

Il leggero ma costante flusso di aria condizionata non accenna a diminuire. E se alla partenza regalava una piacevole refrigerazione, ora dispensa ad intermittenza qualche brivido lungo la schiena. Chissà se avrò freddo quando sarò arrivato a destinazione. Sono sicuro di sì.

Si sente un bambino vociare un paio file più avanti: la sua voce è alternata con quella di una donna, la madre mi viene da pensare. Ma le parole di entrambi non si distinguono, si mescolano solamente con la musica che trabocca dagli auricolari.

Fuori dal finestrino il cielo si sta oscurando e a chilometri di distanza, più ad est, si addensano alcune nubi, cupe. E mentre i confini tra la terra e l'atmosfera diventano via via più indefiniti, penso che ho già preso questo treno quasi ad ogni orario possibile.
Lo stesso tragitto, le stesse fermate, ma ciascuno di questi viaggi è stato diverso.

Oggi mi porto dentro una moltitudine di istantanee, parole, volti e sguardi che hanno affollato questa settimana di rientro a casa. E dico affollato perché sono stati giorni decisamente intensi, dai quali ho cercato di trarre il massimo in termini di opportunità per fare il pieno di emozioni.

Così sono felice per il concerto reggae a cui abbiam partecipato, in una fresca serata di montagna nel Forte, e per aver rivisto vecchie conoscenze.
Per aver condiviso la fatica di correre tra vie solitarie di campagna e il sudore di una camminata in montagna verso laghi Alpini a oltre 2500 metri.
Per l'accoglienza degli amici al mare e per l'avermi inconsciamente aiutato nel vincere un po' del mio timore a spingermi al largo oltre la prima boa.
Per l'ospitalità di chi ci ha invitato per una gran cena finale e per la compagnia di tutti coloro i quali hanno preso parte.
Per il calore che mi ha accolto e mi lega stretto alla mia casa e alla mia famiglia.

Sarebbe bello, ma non ci sono solamente note positive perché mi è rimasto un po' di rammarico per alcune persone che avrei avuto (ri)incontrare o posti in cui sarei voluto passare. Tutto rimandato al prossimo viaggio.
Che ancora una volta sarà diverso da quello di oggi.

Isola Gallinara

sabato, agosto 08, 2009

Day 133, Une soirée à la Villette

E finalmente ci siamo riusciti. Nonostante sia già iniziato da qualche settimana e anzi sia in procinto di finire a metà di questo mese, abbiam partecipato pure noi a questo tipico evento dell'estate parigina. Il cinema en plein air al Parc de la Villette!
Si tratta in breve di grande complesso (che include la città della scienza, la città della musica, il giardino botanico, un parco con un ampio prato) nel quale organizzano un festival cinematografico per la durata di un mese circa. Le proiezioni avvengono con cadenza quasi giornaliera e i film presentati spaziano fra diversi generi e periodi. Tuttavia la particolarità comune è che per tutti viene preservato l'audio in versione originale (eventualmente con i sottotitoli in francese).


Per la cronaca, il film a cui abbiamo assistito dopo un sostanzioso pic-nic è stato Mulholland Dr. Ma se devo essere sincero non ci ho capito mica molto. Vuoi per la sua cripticità intrinseca, per lingua straniera, per le persone sedute sugli sdraio proprio davanti a noi che occupavano mezzo schermo o per il fatto che siam dovuti andarcene prima della fine per prendere l'ultima metro.
Non lo so per certo. Quello che so è che mi ha lasciato con troppe questioni aperte e spero di rivederlo al più presto... questa volta comodamente a casa però.

domenica, agosto 02, 2009

Day 131, Welcome to the Hotel California

Mi piacciono le serate che si mettono in piedi così, all'ultimo. Senza troppo pensare si decide un luogo e un'ora. E poi si spera che il tempo sia clemente.

"Appuntamento alle nove e mezza alla stazione di Jussieu, sulla linea 10."

Si arriva alla spicciolata come sempre, da direzioni differenti, mai più di due alla volta.
Quando finalmente ci siam ritrovati tutti c'era qualche volto nuovo e si son fatte le presentazioni di rito, in almeno tre lingue diverse.
Una spesa veloce dall'arabo sulla piazza. E poi dritti sul lungo Senna a prendere posto per il pic-nic.

Dopo aver mangiato poi la pioggia ha provato a scacciarci un paio di volte, ma non ci siam arresi. Ci siamo spostati al riparo di un gran salice piangente e complice una chitarra classica abbiam fatto più tardi di tante altre sere di beltempo.


Eagles - Hotel California