"Son dei quarti d’ora che qui in treno, siamo in Emilia-Romagna, passiamo in mezzo a campi pieni di rotoballe. Rotoballe ovunque, chilometri quadrati di rotoballe, interi quarti d’ora di rotoballe. Questa sì che è vita. Io le adoro, le rotoballe." - eiochemipensavo, (scritto qui)
Ho incrociato questo pezzo la scorsa settimana, leggendo qui e là. E non ho potuto non commentare, come sotto.
Rotoballe! Ci uscivo pazzo, quand’ero ragazzino. Tanto che passavo interi pomeriggi assolati a correrci attorno, tentare inutilmente di spingerle, arrampicarmici graffiandomi ovunque.
Poi col tempo crebbi e persi interesse, nonostante potessi salirci son un sol salto.
Ora, che mi ritrovo attorniato da palazzoni, grigiume da smog e strade asfaltate larghe 4 corsie, non so cosa darei per una rotoballa mia. Ma in camera, al posto della poltrona. E di fieno maggengo, che profuma d’infanzia.
domenica, maggio 30, 2010
lunedì, maggio 24, 2010
Fixed spirit
Uff. Manca ancora un mese prima di montare in sella al nuovo mezzo bi-gommato. Ma ogni giorno che passa aumenta caldo e aumentano le bici che vedo per strada. E di pari passo aumenta l'impazienza.
Vabbè, meglio distrarsi... con altre biciclette!
Vabbè, meglio distrarsi... con altre biciclette!
venerdì, maggio 21, 2010
Mica semplici verdure
Ho comprato un vasetto con delle piantine di basilico, un mese fa circa. Già al primo sguardo non mi era parso in ottima salute, ma era l'ultimo rimasto al negozio quel giorno e chissà come tra me e me avevo deciso che non sarei più potuto stare senza.
Così lo portai a casa e lo misi sul piccolo davanzale della cucina. Nella settimana successiva divenne ancora più malconcio. E alla fine decisi di portarmelo in camera, sotto stretta osservazione, e tenerlo al caldo, al sole, ma non nelle ore di punta, con la giusta dose di acqua ogni tre giorni, non di più.
Fatto sta che col passare dei giorni si è ripreso, e adesso fa bella mostra di sé sulla scrivania: rigoglioso, ha messo su un bel verde acceso. Talmente bello che ora mi spiace persino strapparci via le foglie. Finirà che lo terrò da ornamento.
Così lo portai a casa e lo misi sul piccolo davanzale della cucina. Nella settimana successiva divenne ancora più malconcio. E alla fine decisi di portarmelo in camera, sotto stretta osservazione, e tenerlo al caldo, al sole, ma non nelle ore di punta, con la giusta dose di acqua ogni tre giorni, non di più.
Fatto sta che col passare dei giorni si è ripreso, e adesso fa bella mostra di sé sulla scrivania: rigoglioso, ha messo su un bel verde acceso. Talmente bello che ora mi spiace persino strapparci via le foglie. Finirà che lo terrò da ornamento.
mercoledì, maggio 19, 2010
Mieux que rien c'est pas assez
Settimana nuova e istruttore nuovo oggi in piscina. E al posto di farmi soffermare tanto su aspetti tecnici, fai meglio il movimento di braccia di qua, fai meglio il movimento di gambe di là, oggi si è optato per la resistenza. Vasche su vasche in successione, con qualche consiglio fulmineo di tanto in tanto.
Passato l'istante di euforismo iniziale per il cambiamento però non è che sia andata benissimo, come lezione. Perché se di solito durante i sermoni del primo istruttore potevo riprendere fiato, questa volta non me la sono cavata tanto facilmente. E parevo quasi in preda all'asma quando finalmente potevo fermarmi, dopo ben, e dico BEN 6 vasche di fila. Mica bruscolini o pizzoccheri.
Un muro, meglio una muraglia cinese psicologica infranta nel passare da 1 a 6 vasche!
Ed ero così entusiasta della riuscita, o forse era la scarsa quantità di ossigeno che giungeva al cervello, chi lo sa, che il tempo è volato. E mi son ritrovato a fine lezione, a fare il punto della situazione con l'istruttore. Che con aria di sufficienza ha stroncato ogni mio guizzo euforico, dicendo che sì, come base può andare, c'è tanto da lavorare, ma a conti fatti mieux que rien, meglio di niente.
Giuro, in quell'istante giuro che avrei potuto incendiarlo con il solo sguardo. Se l'è cavata solo perché avevo ancora su gli occhialini!
Maledetto. Toccarmi sul vivo così, senza preavviso.
Da domani si deve cambiar passo.
Passato l'istante di euforismo iniziale per il cambiamento però non è che sia andata benissimo, come lezione. Perché se di solito durante i sermoni del primo istruttore potevo riprendere fiato, questa volta non me la sono cavata tanto facilmente. E parevo quasi in preda all'asma quando finalmente potevo fermarmi, dopo ben, e dico BEN 6 vasche di fila. Mica bruscolini o pizzoccheri.
Un muro, meglio una muraglia cinese psicologica infranta nel passare da 1 a 6 vasche!
Ed ero così entusiasta della riuscita, o forse era la scarsa quantità di ossigeno che giungeva al cervello, chi lo sa, che il tempo è volato. E mi son ritrovato a fine lezione, a fare il punto della situazione con l'istruttore. Che con aria di sufficienza ha stroncato ogni mio guizzo euforico, dicendo che sì, come base può andare, c'è tanto da lavorare, ma a conti fatti mieux que rien, meglio di niente.
Giuro, in quell'istante giuro che avrei potuto incendiarlo con il solo sguardo. Se l'è cavata solo perché avevo ancora su gli occhialini!
Maledetto. Toccarmi sul vivo così, senza preavviso.
Da domani si deve cambiar passo.
Miss.Tic - Mieux que rien c'est pas assez.
(letteralmente: Meglio che niente non è abbastanza.)
(letteralmente: Meglio che niente non è abbastanza.)
venerdì, maggio 14, 2010
Niente dura
Un paio di citazioni dall'ultimo film che ho avuto il piacere di guardare.
E' strano quando si torna a casa, sembra tutto lo stesso, con gli stessi odori, le stesse sensazioni. Ti rendi conto che il solo ad essere cambiato, sei tu.
Non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere. Non c'è limite di tempo, comincia quando vuoi. Puoi cambiare o rimanere come sei, non esiste una regola in questo. Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio. Spero che tu viva tutto al meglio. Spero che tu possa vedere cose sorprendenti, spero che tu possa avere emozioni sempre nuove. Spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi. Spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita. E se ti accorgi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero.
(The curious case of Benjamin Button, regia di David Fincher, 2008)
E' strano quando si torna a casa, sembra tutto lo stesso, con gli stessi odori, le stesse sensazioni. Ti rendi conto che il solo ad essere cambiato, sei tu.
Non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere. Non c'è limite di tempo, comincia quando vuoi. Puoi cambiare o rimanere come sei, non esiste una regola in questo. Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio. Spero che tu viva tutto al meglio. Spero che tu possa vedere cose sorprendenti, spero che tu possa avere emozioni sempre nuove. Spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi. Spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita. E se ti accorgi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero.
giovedì, maggio 13, 2010
Aerei, cioccolato e coltellini
Indovinate di quale Paese sto parlando?
Chi ci prende, vince un raro e preziosissimo Lindt. Fondente.
Chi ci prende, vince un raro e preziosissimo Lindt. Fondente.
domenica, maggio 09, 2010
Non capisco, non capisco
Ho sempre pensato che ci fossero due categorie distinte di gente che corre. I primi, a cui piace correre in compagnia e condividere un momento di sportività pomeridiano. E i secondi, che preferiscono correre in solitaria, e trovare il loro ritmo, magari con un po' di musica negli auricolari.
Poi oggi ho visto due giovani, un ragazzo e una ragazza più o meno della stessa giovane età, trotterellare alla stessa andatura, uno di fianco all'altro. Ciascuno con la sua musica negli orecchi.
Non capisco. Non capisco. Non capisco.
E allora ballo la discomusic.
Poi oggi ho visto due giovani, un ragazzo e una ragazza più o meno della stessa giovane età, trotterellare alla stessa andatura, uno di fianco all'altro. Ciascuno con la sua musica negli orecchi.
Non capisco. Non capisco. Non capisco.
E allora ballo la discomusic.
martedì, maggio 04, 2010
Si comincia!
Ci risiamo. Lo so che dovrei andare a dormire presto, lo so e avrei tutte le ragioni per farlo. Perché le 7 di domattina son giusto dietro l'angolo. Ma non ce la faccio. Domani inizia il corso di nuoto, e invece di sentire il bisogno di riposare per bene, mi sento euforico come un bambino di sei anni alla vigilia di Natale!
lunedì, maggio 03, 2010
Il mio vicino Totoro
Faccio che segnarmelo, così la prossima volta che ritornerò a casa lo farò vedere ai bimbi. Sperando che piaccia loro almeno la metà di quanto sia capitato a me.
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