martedì, dicembre 08, 2009

Day 269, Long term thinking

Mi piace quando pianifico per bene qualcosa. Quel senso di certezza che deriva dall'essermi preso il tempo dovuto per sviscerare i pro e i contro di una scelta, è una cosa che mi fa stare in pace.
Come questa cosa della corsa mi piace, mi piace seguire questo allenamento, perché per me è come una ricetta: se seguo tutti i punti, miscelo bene gli ingredienti, dall'inizio alla fine, so che raggiungerò il risultato finale (che ha la forma di un enorme panettone candito e farcito col mascarpone, per ora).

E anche se succede a volte che non ho voglia, o incrocio pensieri sulla falsariga di "chi me l'ha fatto fare?", o c'è qualche cos'altro più allettante da fare, non mi va di rimandare troppo l'allenamento. E' come se mancassi il sale nell'acqua che bolle per la pasta, gisuto per fare un paragone con la mia sublime arte culinaria.

Certo però che stasera alla cena al ristorante dentro il Louvre, organizzata in concomitanza con una conferenza europea all'Università (e quindi offerta), con annessa visita guidata di sale inedite, ci potevo anche andare.

E invece no, si va a provare questa nuova distanza, una mezza maratona di ventuno chilometri, sotto questa simpatica pioggerellina nebulizzata.
Senza neanche sapere il tempo finale, tra l'altro. Maledetto orologio da quattro soldi, la prossima volta che sgarri ti tiro sotto un pullman.


Thornley - So far so good

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