Oggi mentre correvo ho fatto una riflessione. Semplice e lineare, mi sarà di aiuto quest'autunno, ne sono certo.
Anzi è proprio così semplice che non capisco perché non me ne sia accorto le altre volte che sono andato a correre. E non sono poche ultimamente.
Per chi ne fosse all'oscuro infatti ho deciso che parteciperò alla prossima maratona di Parigi.
Se uscirò vivo dagli allenamenti si intende.
Non che mi sia svegliato un giorno e così, puff da oggi si fa questo, eh. "Mi va di correre e facciamo le cose in grande". No no. Mi ha convinto S. Lui l'ha già fatta una maratona e per questo ha tutta la mia stima.
Ad ogni modo ho seguito la ricetta, perchè io son fatto così. Ho comprato le scarpe come si deve, con l'aria, i cuscinetti e quelle robe lì per non stressare troppo le gambe. Ho scaricato la tabellina degli allenamenti divisa per settimane. Ho tirato fuori dalla valigia i pantaloncini e canottiere traspiranti.
Il più è fatto insomma. Ora devo solo più correre.
Però non sempre ne ho voglia. Magari si è fatto tardi la sera prima (perché sì, si corre anche e soprattutto il sabato e la domenica). O magari son uscito tardi da lavoro, devo ancora fare la lavatrice, argh anche il frigo è vuoto. Oppure si è saltata la merenda, un'istituzione che ha per me del sacro e quindi rispetto dai tempi che furono di Bim Bum Bam alle quattro.
Quello che volevo dire all'inizio è che più ho crucci per la testa e più corro veloce. Forse nell'inconscio tentativo di lasciarmeli dietro.
Buono a sapersi.
Sarà meno contento invece il mio ginocchio destro che ha deciso proprio oggi di rifarsi sentire. Alla facciazza mia e delle scarpe con le molle.
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