Sono stati giorni insoliti questi ultimi, soprattutto se si considera il loro valore simbolico-religioso, le tradizioni di famiglia, il come ero abituato a trascorrerli e il come invece li ho vissuti quest'anno.
Se infatti il giorno di Pasqua è scivolato via svelto tra una corsa, un tentativo di videochiamata a casa, una macchinata di roba da lavare e i primi tentativi di stiratura selvaggi, nel giorno di Pasquetta ho deciso di rallentare.
In compagnia della fedele macchina fotografica ho intrapreso un giro per il mio quartiere, a partire dal cimitero che dista pochi minuti a piedi dalla casa in cui vivo. E' strano, ma una volta varcato l'ingresso, dopo pochi passi già si attenuano i rumori del traffico, le sirene, il vociare... tutto viene immerso in un silenzio quasi meditativo.
Paris III (HDR), Edgar Quinet, Jardin de Luxembourg, Phantéon
I giardini di Lussemburgo invece si sono presentati all'esatto opposto. Mi aspettavo di vedere sì una moltitudine di persone, ma la realtà è riuscita a superare le mie previsioni, tanto era il brulicare dei giovani, anziani, bambini e adulti. Un insieme eterogeneo di individui si estendeva sui prati verdi, passeggiava tra i sentieri, rincorreva un pallone sgualcito, popolava i campi da petanque, spingeva passeggini.
Certo, una giornata particolare, diversa, ma io dico che due costine in compagnia e una bella birra fresca ci sarebbero state benissimo!
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