mercoledì, settembre 28, 2011

Somebody to love

No ma adesso fermatevi tutti e prendetevi due minuti per ascoltare questo signore qui:

Marc Martel - "Somebody To Love" cover

Imbarazzante! (cit)

In pratica è successo che negli Stati Uniti abbiano indetto alcuni giorni fa un concorso per cercare i membri di una futura tribute band dei Queen... e mi sa proprio che per la voce non dovranno più guardar molto lontano!

Ps. dei 3 milioni di visite che sto video ha collezionato fin'ora, almeno l'1% saranno mie...

domenica, settembre 25, 2011

Non son capace a dir di no

E così mi ritrovo spesso invischiato in situazioni che non dovrei, o "della minchia" per dirlo con un termine più opportuno. Tipo in questa soleggiata domenica settembrina mi sarei dovuto alzare a mezzogiorno almeno, con un mal di testa così e una buona dose di analgesici per riprendermi dalla festona organizzata ieri sera, dagli amici Silvio e Paolo, che han finito il loro dottorato e lasceranno ora il laboratorio dove mi trovo pure io da più di due anni.

E invece no. Niente festa, niente levataccia a sole alto e niente riposo. Bensì una triathlon a squadre al suo posto. Già, perché due sere fa, alla fine di un allenamento, due compagni/e del club mi chiesero di entrare in una squadra mista che si era trovata improvvisamente a corto di una persona per uno Sprint a Cronometro. All'inizio ci provai a rifiutare, ma senza la necessaria fermezza, e fu così che mi fregai con le mie stesse mani.

Ora che è sera posso trarre il bilancio finale di questa giornata, che è piuttosto magro a dire il vero, visto che l'unica cosa positiva è che son sopravvissuto al nuoto nella Senna! D'altra parte il percorso in bici era piuttosto pericoloso, con auto dappertutto e volontari un po' in difficoltà a gestire alcuni incroci, mentre per quanto riguarda la corsa, è andata sì via liscia, ma un pochino sottotono. Infatti il fattore costante di tutta gara è stato il lavoro di gruppo, visto che ci siam dovuti attendere parecchio, rallentando ad ogni frazione per cercare di rimanere tutti assieme e "tirare" chi non riusciva a star nel ritmo. Col risultato che ad esempio abbiam coperto i 16 km di bici ad una velocità media più bassa di quella che ho tenuto ieri in allenamento per 92...


Ma vabbé si cerca di restare positivi, e magari la prossima volta ci si pensa due volte prima di farsi trascinare, eh??

domenica, settembre 18, 2011

Su Kyoto e dintorni - Parte 2

Sul cibo
Come ci si poteva aspettare gran parte del cibo è freddo. Non solo sushi e derivati, si mangia anche una gran quantità di verdure servite fredde, crude o prima bollite. E in generale è un mangiare molto sano, con salse vegetali (tra quelle che ho riconosciuto soja, wasabi, peperoncino piccante, simil-majo), con quasi mai olio, e di porzioni contenute. Tipo che un pasto mi sazia sì, ma lascia sempre posto per dessert o frutta. Che però non sono nel menù dei ristoranti tradizionali, son da cercarsi a parte.

Sulla rapidità nel mangiare
I giapponesi sono imbattibili con le bacchette. E io che mi ritengo già una persona veloce a trangugiare tutto ciò che mi capita davanti, con ramen o zuppe non c'è storia. Però con la pasta e la forchetta non ce n'è, ci do via che è un piacere.


Sulla morfologia delle persone
Quando son arrivato alla stazione di Kyoto non ho notato una gran differenza di altezza delle persone. Facendo più attenzione in seguito ho visto che sì, forse l'altezza media è un po' più ridotta che in a Francia e Italia, ma anche che l'uso dei tacchi è molto più diffuso tra le donne. E la corporatura dei giapponesi è tendente al "magro" per gli standard mediterranei, con pochissime eccezioni (forse il motivo principale è da ricercarsi nel cibo). Ciò comporta ad esempio che molte ragazze girino con minigonne e short decisamente "azzardati", sfoggiando fisici da modelle... mucho gusto!

Sul fumo
Ci sono interi quartieri in cui è vietato fumare, delle "Public Non-Smoking Area". Ma hanno al loro interno locali come bar e ristoranti, nei quali si può fumare dappertutto senza problemi...
 

Sul sole
Il sole sorge prestissimo, attorno le 5 e mezza. Molto prima di quanto mi svegli io ad esempio. Per questo ho dovuto cercare l'ora precisa su Internet; io per esperienza diretta so solo che alle 8 c'è già il solleone e alle sei di sera è tutto buio.

Sui negozi
Gli orari di apertura dei negozi sono una delle cose più imprevedibili. Ci si ritrova con caffé che aprono alle 10h30, negozi alle 11h e ristoranti che chiudono la sera alle 20h30. Gli italiani e spagnoli in visita laggiù si vedranno costretti a ritarare un po' gli orologi!
 

Sullo shopping
Da evitare come la peste! Ci sono sì negozi curatissimi e fornitissimi, con luci a diffusione e non dirette, profumati e con una tenue musica di sottofondo, ma hanno prezzi proibitivi! E non solo per i prodotti importati o Made in Italy, anche per brand locali, come Mizuno per l'abbigliamento sportivo. E io che speravo di accaparrarmi qualche pezzo di abbigliamento tecnico a buon mercato!

mercoledì, settembre 14, 2011

Su Kyoto e dintorni - Parte 1

Riporto di seguito qualche annotazione fatta a caldo, subito dopo o durante il soggiorno nel Paese del sol levante. Per tutte le altre foto mi sa che vi toccherà pazientare ancora un pochino...

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Sull'architettura
Osaka e Kyoto fanno pieno sfoggio di una marcata incoerenza architettonica. Sarà il loro spirito di rinnovo o chi lo sa, ma si possono trovare palazzoni multifamiliari squadrati di fianco e di lussuose villette con tetto a pagoda, e piccoli templi shintoisti vicino a sale giochi.
 

Sul traffico
Se c'è una cosa che il Giappone mi ha insegnato è che "Un mondo senza clacson è possibile!" Parrebbe lo slogan di una campagna elettorale sonoro-ambientalista, e invece no, è la realtà qui. In una settimana avrò sentito suonare il clacson due volte, in entrambi i casi erano pullman intralciati da un taxi. Due categorie che già odio di mio, figurati quando intaccano così la mia zenitudine.
 

Sull'autarchia automobilistica
Ancora più marcata che in Francia, dove non scherzano di certo. Qui ho visto una volta sola un'Alfa rossa e l'ultima mattina una Peugeot cabrio. La triade tedesca, Mercedes-BMW-Audi è un poco più diffusa, ma direi che non arriva al 5% delle auto in totale. Che comunque son molto spesso piccole e squadrate, per ottimizzare gli ingombri e lo spazio interno, a scapito del design esterno.

Sulle bici
Davvero forte la presenza di bici a Kyoto! Leggevo che ciò è dovuto anche in parte alla superficie relativamente piatta sulla quale si espande la città. Fatto sta che in tanti si spostano sulle 2 ruote, e non solo giovani su fixed gears, ma anche lavoratori incravattati e lavoratrici col tayeur, genitori con passeggini, e bimbi col caschetto. A conti fatti direi che dopo Amsterdam (ovviamente) e Ravenna, questa è la città con più bici che abbia mai visto; molte più che a Parigi e cento volte più che in provincia di Cuneo...
 

Sul savoir faire

Assolutamente imbattibili sotto questo punto di vista. Di una cordialità e rispetto da far quasi sentire in imbarazzo. Prendiamo per esempio una scena tipica di un turista del vecchio continente in un ristorante o in un negozio, che chiede informazioni su un prodotto. Ebbene loro cercano sempre di risolvere ogni dubbio o problema, senza mai dire "no", anche se magari non ci si capisce al 100% con la lingua, chiedono l'aiuto del colleghi o di un menù con figure. E pur essendo sempre presenti in caso di bisogno, sanno non essere mai invasivi se si vuol solo dare un'occhiata in giro!

Sul comportamento a tavola
La prima cosa che si nota è che ti portano sempre una salvietta umida prima del pasto, per igienizzare le mani senza passare dalla toilette. Però non ci sono i tovaglioli tradizionali in stoffa, solo altre salviette di carta, per pulirsi la bocca dopo il pasto. Per posare le bacchette e posate tra una portata e l'altra c'è sulla tavola un piccolo holder, un supporto, che può variare molto di forma e materiale.
 

sabato, settembre 10, 2011

Pensieri da lavatrice automatica

C'è questa convinzione dalle nostre parti, che i giapponesi siano super-stressati a causa del troppo lavoro. Ebbene io vi dirò che in una settimana laggiù non ho visto una sola persona dare di matto o mettersi a parlar da sola, mentre qui in Francia (dove la settimana lavorativa è di 35, sì trentacinque ore, ricordiamolo) non passa giorno in cui non ne incroci almeno uno/a per la strada...

venerdì, settembre 09, 2011

Coming Soon

Ne ho approfittato di queste interminabili ore di volo (più o meno 11 all'andata e 12 al ritorno) per rimediare alle mie lacune cinematografiche. In tutto ho visto sette film, tutti in lingua originale, ovvero 4 in inglese, due in francese e uno in italiano. E alla fine ne avevo una confusione in testa che il tempo è passato parecchio veloce!


-- ANDATA--

Kung Fu Panda 2: la continuazione del primo omonimo cartone (evidentemente), mi è piaciuto un po' meno del suo predecessore, ma non per questo lo consiglio a chi è rimasto bambino dentro. Voto 5 e 1/2
Fast Five: quinto episodio della celeberrima saga caratterizzata da auto, ragazze e tamarraggine marcata Vin Diesel; un po' deluso pure da questo... visto che c'erano meno donzelle del solito! Voto 6 1/2
La vita è bella: ho finalmente colmato una delle mie più grandi mancanze del cinema italiano contemporaneo. Veramente ottimo, ora dovrei passare ad altri del maestro Benigni, la Tigre e la neve in primis. Voto 8 e 1/2
Quatre garçons plein d'avenir: commediola francese che parla di quattro giovinastri alle prese con le difficoltà dell'università. Immediato e a tratti molto divertente! Voto 6


 -- RITORNO --

Limitless: americanata uscita quest'anno, parla di un tizio che riesce a sfruttare il 100% del proprio cervello grazie ad una nuova droga. Il fatto sconvolgente è che le "proprietà benefiche" di quest'ultima vengono esaltate durante tutto il film, mentre gli effetti collaterali dovuti alla dipendenza sono solo minimamente accennati... Se era una contro-critica non l'ho capita, perché proprio mal spiegata, bah! Voto 5
Bienvenue chez les Ch'tis: altra lacuna colmata, questa volta del cinema francese. Molto godibile anche col mio scarso livello di francese! La prossima tappa sarà "Benvenuti al sud", il riadattamento italiano. Voto 7
About a boy: un classico della commedia inglese, l'ho attaccato solo perché Hugh Grant mi sta simpatico e volevo risentirmi un po' di buon vecchio accento british... tutt'altro che banale da capire, soprattutto il giovanotto! Voto 7

domenica, settembre 04, 2011

Una promessa è una promessa

Capita che mi trovi a Kyoto in questi giorni e prometto che, avendone fatto il pieno qui, non mi lamenterò mai più di: afa, pioggia e tifoni!

Il mio amico TALAS

venerdì, settembre 02, 2011

Cambrai, c'est fait!

Come di consuetudine, qualche giorno dopo la gara arriva l'appuntamento col resoconto. Ma per una volta non comincerò con un "Uff!", perché ciò che mi porto dentro come ricordo non è tanto la fatica per arrivare alla fine, quanto le buone sensazioni durante la prova e la soddisfazione per essere arrivato alla fine in tutto sommato buone condizioni.

Ma andiamo con ordine.

Partenza sabato dopo pranzo da Parigi, assieme a due compagni del Club. E dopo due orette di auto e temporale siam a Cambrai, nel profondo nord. Per fortuna ha smesso di piovere, così passiamo dal villaggio sportivo per ritirare il pacco gara, col pettorale e cuffia numerata, depliant vari e un'apprezzatissima bottiglia di birra artigianale.
Visto che c'è del tempo, decidiam di cambiarci e partire per la ricognizione del percorso in bici, un anello di 45 km che dovremo poi affrontare due volte. Partiamo tranquilli e ben presto lasciamo il centro del paese, inoltrandoci nella campagna collinosa che circonda l'abitato. Il giro si svolge senza intoppi, tutte le svolte son ben segnalate ed è impossibile perdersi. Scopriamo anche che il percorso non è poi così piatto come ci attendevamo e soprattutto c'è da aspettarsi molto vento contro per tutta la prima metà, e un po' di vento a favore negli ultimi 7 km. 
Dopo 2 orette siam così di ritorno all'auto, dove ci dividiamo, visto che abbiam prenotato alberghi diversi... organizzazione un po' da rivedere in futuro!

La mattina seguente mi sveglio alle 8 bello riposato, colazione abbondante con gateau sport (questa volta bella morbida) e alle 10 mi dirigo di nuovo verso il villaggio sportivo. Qui, mentre faccio la coda per sistemare le bici, ritrovo gli altri coraggiosi venuti su direttamente in mattinata da Parigi. Siam una bella quindicina alla partenza (su circa 400 gli iscritti in totale, con una grande rappresentanza belga) e ci sono anche cinque altri amici/amiche venuti su apposta per incoraggiarci sul percorso... stupendo!
La pressione inizia a salire un pochino, ma tutto sommato rimane nei limiti: mi son preparato abbastanza durante le vacanze di agosto e non c'è traccia di gatti neri nei paraggi o scale che portino jella...!

 
 
Ore 12 in punto si entra in acqua (molto pulita stando alle ultime analisi) e dopo qualche bracciata BANG! si parte!! La parte di nuoto si svolge in un canale, e nonostante ci abbiano divisi in due gruppi da 200, faccio fatica a trovare spazio per le bracciate. Mi prendo qualche colpo qui e là, come tutti scoprirò poi, e solo dopo la metà riesco a trovare il mio ritmo.

La prima transizione (T1) passa via senza problemi, visto che per una volta tanto riesco a sfilarmi la muta agevolmente. Butto giù un gel, infilo il casco e via, sui pedali! Come il giorno prima c'è parecchio vento sui primi chilometri, ma non mi scoraggio e cerco di mantenere un ritmo costante, senza però forzare inutilmente. Passo anche un paio di compagni del Club, e scattano subito gli immancabili incoraggiamenti en passant. Sulla parte finale filo veloce, sui 40-45 km/h grazie al vento che spinge sulla schiena, e riesco a chiudere il primo giro con una media di poco superiore ai 32 km/h. Non male! Sul secondo giro le condizioni restano invariate e, nonostante l'acido lattico accumulato nelle gambe, riesco a tenere lo stesso tempo e chiudere con la media invariata e un gran sorriso stampato sulla faccia.


La T2 passa di nuovo liscia e poi si parte per l'ultima frazione, quella di corsa, che comprende due giri da 10.5 km ciascuno. L'andatura sui primi metri è un po' ottimista e subito fanno la comparsa i primi crampi, questa volta però ad entrambe le gambe e sia davanti (sui quadricipiti) che dietro, sugli adduttori... ottimo! Un po' di stretching e riparto, questa volta un po' più tranquillo, sui 5 minuti al km. A metà percorso inizio ad incrociare gli altri compagni del Club, alcuni davanti e altri dietro di me. Ci si incoraggia, ci si batte le mani con forza e si continua con un po' di grinta ritrovata. Il secondo giro passa un po' meno facilmente, visto che i segni di fatica iniziano a farsi sentire, dopo più di 4 ore di sforzo. Poi passo di fianco alle ragazze che erano là per incoraggiarci e mi dico che no, non posso mollare adesso! Quindi via, si stacca il cervello e si continua, cercando anche di non farsi prendere proprio adesso da altri compagni (una gara nella gara quella che ci capita di fare spesso con gli altri giovani del mio stesso Team :D), soprattutto Julien, che sta rivenendo forte e mi sta alle calcagna!

L'arrivo è tra due ali di folla (davvero numerosissimi gli spettatori su tutto il percorso pedestre e soprattutto alla fine del percorso), dopo 5h10' e una manciata di secondi.
E un'ondata di emozioni invade la mia testa: fatica e svuotamento, ma anche un pizzico di stupore, perché non mi aspettavo uno sforzo simile, e tanta soddisfazione, sia per il buon tempo impiegato, ma soprattutto per la consapevolezza di aver fatto del mio meglio, senza risentimenti!



Appuntamento adesso... alla prossima stagione! Mi tocca ricaricare le pile e per questo credo proprio che non farò più gare prima della prossima primavera. ;)

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2011.10.28 - Half-IronMan Cambrai
Tempo totale : 5h10'13"
Piazzamento: 98/360 (27 perc)
Nuoto (1,9 km) : 34'15" (media 1'48"/100m)
Bici (90 km) : 2h48'04" (media 32,1 km/h)
Corsa (21 km) : 1h44'04" (media 4'57"/km)