Un giorno ti senti a tuo agio in piscina, sai che stai tenendo botta, e tieni senza problemi il passo degli altri in corsia.
Un altro giorno quasi ti blocchi, ripensando a quando avevi paura dell'acqua, perché "chissà quanto è più giù, sotto i piedi, il fondo" e "chissà se prendo un crampo adesso, proprio là, al polpaccio dove fa un male cane, e non riesco più a stare a galla, e inizio a bere quest'acqua salata" oppure "mi son già allontanato anche troppo, meglio non far cazzate e tornar indietro che se succede qualcosa mica nessuno viene a prendermi".
Un giorno dopo una settimana intera di stop forzato, perché magari ti sei fatto male al piede proprio in piscina, senti che ti ha fatto bene star un po' tranquillo, i movimenti ora son più fluidi, le sensazioni buone, il mondo è super.
Un altro giorno ancora, assistendo ad una giornata di gare dei propri compagni di club, guardi i tempi che segnano, e di colpo ti senti così lento, come se fosse partita la moviola nel tuo mondo soltanto, e ti rendi conto che tutto il lavoro che hai fatto non è che un infinitesimo di quello che sembrava nella tua testa.
Un giorno di recente ripensi a quando avevi fatto quel corso tanti anni fa, era inverno, perché faceva buio presto, e pioveva spesso. Ricordi l'odore forte di cloro che ti rimaneva nel naso e basta, è tutto quello che ricordi, perché non era il momento buono per il nuoto.
Un sera infine torni a casa dopo un'oretta bella intensa di nage e hai male alle spalle, alle braccia, ai dorsali, ma non ti importa, perché sai che hai dato tutto e la prossima volta non potrà che andar meglio.
Solo una cosa è certa alla fine della fiera: il cloro non fa per niente bene al cervello!
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