E' un po' di settimane che vado in piscina oramai. Non posso dire di essere migliorato considerevolmente sotto il profilo squisitamente tecnico, ancora no. C'è una cosa però che è migliorata, stando a contatto con l'acqua così a lungo. Una cosa che mai avrei immaginato. Il tatto.
Forse sarà solo un'impressione, o una suggestione, però sento i polpastrelli delle mani come più sensibili. E riscopro così sensazioni nuove nei gesti più comuni.
Come affondare le mani nella terra sbriciolata. Sfiorare i fili d'erba tagliata da poco. Scorrere il palmo su una porta mentre la pioggia le cola addosso.
Chissà se capita a tutti la stessa cosa.
mercoledì, aprile 28, 2010
lunedì, aprile 26, 2010
Details
Ho rivisto una persona in questi giorni. Ha vent'anni circa e sorride spesso, con le labbra socchiuse e gli angoli della bocca all'insù.
Ma una volta sola l'ho vista sorridere con gli occhi.
Ma una volta sola l'ho vista sorridere con gli occhi.
sabato, aprile 24, 2010
Perché quando si mette una cosa in testa...
E' una frase che mi son sentito ripetere innumerevoli volte. Una frase a metà, con quella ben nota sospensione finale che lascia intendere che è inutile insistere. Ho fatto la mia scelta.
Così tra un mese circa potrò ritirare la mia nuova bici da corsa, montata sul telaio sottostante.
E già non sto più nella pelle.
Mi pare di sentire fin d'ora il formicolio nelle mani per quando potranno stringere il suo manubrio ricurvo e nei quadricipiti per quando potranno spingere a fondo sui suoi pedali.
Poco importa se non farò le vacanze, se dovrò rinunciare a qualche birra la sera o alle cene fuori nel fine settimana.
Lo farò col sorriso dentro. Perché ho fatto la mia scelta.
Così tra un mese circa potrò ritirare la mia nuova bici da corsa, montata sul telaio sottostante.
E già non sto più nella pelle.
Mi pare di sentire fin d'ora il formicolio nelle mani per quando potranno stringere il suo manubrio ricurvo e nei quadricipiti per quando potranno spingere a fondo sui suoi pedali.
Poco importa se non farò le vacanze, se dovrò rinunciare a qualche birra la sera o alle cene fuori nel fine settimana.
Lo farò col sorriso dentro. Perché ho fatto la mia scelta.
mercoledì, aprile 21, 2010
giovedì, aprile 15, 2010
Lampi di Zurigo
Di ritorno dalla tre giorni in quel di Zurigo, mi son messo di buona lena a trasferire le foto che ho scattato. E rivendendole mi son tornate in mente alcune cose, tra quelle che più mi han colpito della capitale d'oltralpe. (Anche se per me ora non è più tecnicamente "oltre le Alpi", ma vabbé, ci si capisce meglio così!)
La prima cosa è il rispetto dei pedoni. Facendo delle approssimazioni spannometriche, ho imparato che è sufficiente avvicinarsi a meno di 50 cm dalle strisce pedonali perchè l'automobilista di turno freni fino a fermarsi per farti passare. Dolcemente, senza inchiodate o stridore di gomme. Roba che io quasi mi vergognavo a passare senza aver aspettato almeno cinque minuti, fatto un passo in avanti, no c'è il pullman, adesso vado!, no c'è una moto dall'altra parte che arriva tutta sparata, poi c'è quel taxi, etc.
Tuttavia ho trovato un po' eccessivo che un pedone solo possa anche far fermare un tram intero, che ne trasporta decine. Ma saran abituati così, che ci vuoi fare.
Ad avermi stupito poi è la quantità di aerei che transitano nel cielo sopra la città, con conseguenti numerosissime scie che si incrociano nell'azzuro. Sarà per la posizione centrale della Svizzera, per il cielo più sereno di quello a cui son abituato, o per chissà quale altro motivo meteo-trasportistico. Certo è che quel posto dev'essere veramente il paradiso per i complottisti delle scie chimiche.
Poi, nonostante non sia esattamente una città piatta, son rimasto sorpreso dalla quantità di biciclette che sguazzano nelle vie. Soprattutto bici da corsa, tenute di tutto punto, che procedono spedite tra gli insidiosissimi binari dei tram. Non si è forse ai livelli di Amsterdam, ma la tipologia di traffico è simile, con tanti mezzi pubblici e bici sull'asfalto, e meno auto.
La seconda sera invece, guardando il panorama dalla terrazza dietro l'università, oltre ai numerosi campanili che rompono il piatto delle case, non ho potuto non notare le gru, numerossissime anche quelle. Una dozzina almeno, facendo un rapido conto per uno spicchio di città. A cena poi un ragazzo che lavora nella città ci ha rivelato che Zurigo ha un'altissima concentrazione di architetti. Sarà la loro lobby, mi son detto, che decide di fare e disfare case in continuazione.
La prima cosa è il rispetto dei pedoni. Facendo delle approssimazioni spannometriche, ho imparato che è sufficiente avvicinarsi a meno di 50 cm dalle strisce pedonali perchè l'automobilista di turno freni fino a fermarsi per farti passare. Dolcemente, senza inchiodate o stridore di gomme. Roba che io quasi mi vergognavo a passare senza aver aspettato almeno cinque minuti, fatto un passo in avanti, no c'è il pullman, adesso vado!, no c'è una moto dall'altra parte che arriva tutta sparata, poi c'è quel taxi, etc.
Tuttavia ho trovato un po' eccessivo che un pedone solo possa anche far fermare un tram intero, che ne trasporta decine. Ma saran abituati così, che ci vuoi fare.
Ad avermi stupito poi è la quantità di aerei che transitano nel cielo sopra la città, con conseguenti numerosissime scie che si incrociano nell'azzuro. Sarà per la posizione centrale della Svizzera, per il cielo più sereno di quello a cui son abituato, o per chissà quale altro motivo meteo-trasportistico. Certo è che quel posto dev'essere veramente il paradiso per i complottisti delle scie chimiche.
Poi, nonostante non sia esattamente una città piatta, son rimasto sorpreso dalla quantità di biciclette che sguazzano nelle vie. Soprattutto bici da corsa, tenute di tutto punto, che procedono spedite tra gli insidiosissimi binari dei tram. Non si è forse ai livelli di Amsterdam, ma la tipologia di traffico è simile, con tanti mezzi pubblici e bici sull'asfalto, e meno auto.
La seconda sera invece, guardando il panorama dalla terrazza dietro l'università, oltre ai numerosi campanili che rompono il piatto delle case, non ho potuto non notare le gru, numerossissime anche quelle. Una dozzina almeno, facendo un rapido conto per uno spicchio di città. A cena poi un ragazzo che lavora nella città ci ha rivelato che Zurigo ha un'altissima concentrazione di architetti. Sarà la loro lobby, mi son detto, che decide di fare e disfare case in continuazione.
giovedì, aprile 08, 2010
Nonsolocalcio
"Aspettando Francia - Italia di domani... e ancora non riesco a capire se son più felice per il fatto che sarà la prima volta che andrò allo stadio o perché non vedrò una partita di calcio!"
Quel domani è poi venuto, e le foto son qui a dimostrarlo.
... ora non resta altro che imparare le regole del Rugby!
Quel domani è poi venuto, e le foto son qui a dimostrarlo.
... ora non resta altro che imparare le regole del Rugby!
domenica, aprile 04, 2010
3 mesi fa
Ci sono volte che ho un sacco di idee per la testa, situazioni, scene di vita in cui sono immerso. Ma ultimamente me le ritrovo tutte scombinate, come appena uscite da una centrifuga. O da una betoniera, che rende meglio l'idea. E non mi viene di scrivere niente.
Per questo mi attengo agli scatti, quelli veri, che anche se son già passati solo tre mesi, uno le riguarda già con nostalgia-del-bel-tempo-che-fu.
Per questo mi attengo agli scatti, quelli veri, che anche se son già passati solo tre mesi, uno le riguarda già con nostalgia-del-bel-tempo-che-fu.
Capodanno 2009 - Ljubljana, Slovenia
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