giovedì, marzo 25, 2010

Réveil

Non male. Dopo la piccola pausa che mi son preso per lasciare spazio a voi, il numero di commenti è cresciuto a DISMISURA rispetto al solito!
Non male.

E ricomincio da qui. Una cosa che si sarà notata in questo post, è l'assenza del contatore dei giorni nel titolo. Ho deciso di toglierlo per tre diversi motivi.
Il primo è che mi sono sbagliato, da qualche parte, nel conto. E adesso dovrei già essere oltre la fatidica soglia di 365, mentre mi pare di ricordare diversamente.
La seconda è che non ha più molto senso in se questo numero. Se infatti quando iniziai pensavo: "Tra un anno esatto sarò di nuovo a casa", ora un po' di cose son cambiate e non sarà più così.
La terza è ultima ragione è che potrei, sì, continuare a contare i miei giorni qui, ma sinceramente non che abbia tutta 'sta voglia di continuare a sommare giorni su giorni fino ad arrivare come minimo a 1360. Mi manca la voglia e ad essere onesti mi spaventa anche un po'.

Via il contatore e si continua come nulla fosse.

Questa mattina ero motivato per andare in piscina. Dopo alcuni giorni di assenza, vuoi per un motivo, vuoi per l'altro, ho messo la sveglia alle 6.45 e quando è suonata son saltato giù dal letto. Mi son cambiato veloce, ho preparato lo zaino con tutto l'occorrente, ho preso le chiavi di casa e avevo già un piede fuori dall'appartamento quando mi son reso conto di aver dimenticato l'abbonamento in ufficio. C@%%#!

Non è la prima volta che mi capita, ovviamente, però di solito me ne accorgo un po' prima di mettere la sveglia così di buon'ora.

Così, per non rendere vana la levataccia, ho rimediato una corsetta attorno al parco.
E mentre avanzavo ho visto una città risvegliarsi assieme a me, nell'aria frizzante di questo inizio primavera.
Gli occhi, le grandi finestre dei palazzi affacciati sugli avenue, si aprivano stropicciandosi.
E i portoni sbadigliavano pigramente lasciando uscire le automobili, spinte anch'esse da motori un po' assonnati.
C'erano persino gli addetti alla pulizia che lavavano i denti alla città, a suon di getti pressurizzati e spazzolate.

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