martedì, novembre 03, 2009

Day 234, L'importanza di un buon vicinato

Martedì mattina, 6.40 circa, ora locale.

Manco a dirlo stavo dormendo della grossa, forse pigramente rigirandomi nel letto per cercare di non dissipare troppo del caldo accumulato sotto al piumone.

“BAM! BAM! BAM!”
si sente battere sulla porta blindata all'ingresso.

Tempo di reazione 0.2s e sono in piedi con gli occhi sgranati. Mi tuffo nei pantaloncini e in una maglietta e mentre esco nel corridoio.

“RIIING! RIIIING!” sbraita il campanello, seguito da un farfugliare incomprensibile.

Trovo il mio coinquilino tedesco anche lui in piedi, anche lui un po' stordito, che mi chiede cosa diavolo stia succedendo.

Vado verso la porta e mi accingo ad aprire, quando lui mi dice: “No no, aspetta che prendo qualcosa! Potrebbe essere un ladro!” e si sposta in cucina. Se ne torna brandendo la padella per i fritti a due mani a mo' di battirore di baseball.

“BAM! BAM!” e altri farfugli concitati.

Respiro profondo e poi apro la porta, aspettandomi il peggio possibile.

Mi si para davanti un monsieur che avevo intravisto un paio di volte per le scale, un vecchietto sull'ottantina avanzata, con l'aria più sconvolta di noi che sbraita e gesticola, con gli occhi fuori dalle orbite.

Gli faccio un cenno di assenso con la testa, mentre tolgo la catenella dal battente e faccio segno allo spadaccino dietro di me di metter via la padella.

Archè entra e continua la sua opera di “sbraitamento” impulsivo.

“Perché è più di un anno che va avanti questa storia! Tutte le mattine a quest'ora mi svegliate! Questa musica è insopportabile! E il rumore della macchina! Cosa state registrando qui? Questo rumore tutte le mattine! E la macchina?!...”

Io e il coinquilino ci guardiamo esterrefatti.

Cerchiamo di farlo ragionare, “Signore, guardi che qui non c'è musica, stavamo dormendo. E non c'è neanche una macchina...”

Ma la situazione non migliora e mi accorgo che forse è dovuto al fatto che sto ancora parlando inglese.
Riformulo nella mia stentata versione della lingua gallica, ma con scarsi risultati.

“Me ne frego! Sempre questo rumore da più di un anno! Ho più di ottant'anni io! Dal sesto piano sento sempre questi rumori!”

Mmm sesto piano, e noi siamo al quarto.

“Ma al quinto ha provato a chiedere?”
“Si certo, ma non c'è nessuno!”

Allora si, mi pare un ottimo motivo per venire a tirar giù noi dal letto alle sei e mezza.
Decido di affidarmi alla sempreverde tattica dello scarica barile.

“Dovrebbe provare a tornare al quinto piano però, o provare al settimo. Qui non ci sono rumori, sente?”

“Si, lo sento bene." asserisce con vigore.
"Non sono mica un idiota! Ah ma adesso continuo il giro! Non finirà qua!”

E mentre gira i tacchi e esce dall'appartamento lo vedo scagliarsi sull'altra porta del pianerottolo, sbraitando e bussando alla sua maniera.

“BAM! BAM! BAM...”


Martedì mattina, 7.10 circa, ora locale.

------

Ora, io non so se dovrei provare compassione per questo anziano signore o incazzarmi a bestia.

Ma una cosa certa è certa: se stanotte sto tipo mi omaggerà di nuovo di una sveglia del genere, la padella la prenderò io e ci vorrà più di un gesto per farmela mettere via...

Nessun commento: