Da quando ne ho memoria ho sempre alternato periodi di scelte sufficientemente ponderate ad altri più impulsivi, in modo particolare per quanto riguarda quelle attività accessorie, non indispensabili, legate agli hobby, sport o musica.
Molti di questi desideri irrefrenabili esplosi da un giorno all'altro non si sono mai realizzati. Per fortuna si sarebbe portati a dire, ma la verità non la sapremo mai. Perchè chissà, a quest'ora potrei essere un campione indiscusso di pesca o un tastierista (a tracolla) di fama internazionale.
Negli anni poi ho dovuto cedere ad alcuni di questi impulsi, come puntualmente avviene quando si acquisisce una minima indipendenza economica. E fu così che in una fredda mattina dell'inverno 2008 un corriere mi consegnò un sacco da boxe di circa 90 cm e una quarantina di kili. Tuttavia per il momento non sono diventato un pugile professionista.
Tutto questo discorso per dire che da quando mi sono trasferito qui la situazione non è cambiata. Anzi la frequenza di questi "balin" fulminei è pure aumentata. Forse per via della moltitudine di cose che mi passano attraverso gli occhi ogni giorno. O per la facilità con cui è possibile disfarsi dei propri risparmi grazie alla carta di credito.
Alcune settimane fa ero lì-lì per prendere un aquilone acrobatico. Sono pure andato in un negozio dove si trova ogni sorta di aggeggio volante, chiamato
Vire Vole, ma alla fine non mi ero convinto di poterlo sfruttare a dovere tra un palazzo e l'altro... Ho finito per comprare un aquilone monofilo per i miei nipoti e stop.
Poi una sera, più precisamente un venerdì verso le 11-11 e mezza, ho visto una cosa stranissima. Era come un fiume di persone che sfrecciava per la strada, occupando un'intera corsia di marcia, e pattinando a velocità più che sostenuta. Roba che se il primo si inciampa viene investito da almeno cento rollerblade prima che qualcuno se ne accorga... Mi han raccontato in seguito che qui si organizzano quel genere di tour guidati per la città ogni settimana. Basta aderire all'associazione
Pari Roller che se ne occupa e poi si va a scorrazzare tutti assieme, per un tragitto di 30 km e tre ore circa.
E in quel momento mi è tornato in mente che anch'io avevo un paio di pattini in linea quand'ero ragazzino, e forse avrei potuto riprendere ad andarci. Ma anche in questo caso il tutto si è dissolto tanto velocemente quanto si è creato.
Un'altra sera ancora si stava sorseggiando una birra sul Pont des Arts, un ponte pedonale giusto davanti al Louvre, quando sono passate due "fixed" ovvero delle speciali bici con un leggerissimo telaio da corsa e caratterizzate da un rapporto fisso e dall'assenza di frizione nel pignone. E dei freni.
In pratica biciclette molto simili a quelle utilizzate nelle gare all'interno dei velodromi.
Io ovviamente non le avevo mai sentite nominare, né tantomeno ci avevo prestato attenzione. Fino a quel giorno, perché ora mi capita di vederne una quasi ogni giorno!
Devono essere veramente fantastiche, e anche se non ne comprerò mai una, spero di trovare un giorno uno matto abbastanza per farmici fare un giro. E vedere quanto resisto senza adagiarmi rovinosamente sull'asfalto con la faccia.