lunedì, maggio 25, 2009

Day 61, Dimenticanze

Quando arrivai qui per la prima volta, dopo la lunga (e un po' stufosa) traversata ferrata, mi stupii di essermi portato appresso quasi tutto il necessario.

Che io mi ricordi infatti, ad ogni gita scolastica/vacanza che capitava di intraprendere mi capitava di lasciare a casa qualcosa di utile. Che ne so... qualcosa tipo la cintura, il dentifricio, il caricabatterie. Dimenticare quest'ultimo in realtà potrebbe essere considerato più un pro che un contro, ma lo conto lo stesso perché mi è successo veramente.
Ma venendo qui, dicevamo, ho scordato solamente due cose.

La prima è il corso di francese. Elemento indispensabile per uno scappato da casa come me, che non sa neanche spiaccicare una parola di questa bellissima (?) lingua. Tuttavia nel weekend appena trascorso sono tornato in patria e ho rimediato al misfatto, comprando una promettente guida ultra-rapida con cd annesso e un dizionario tascabile in saldo.

La seconda cosa che mi sono scordato è l'ombrello. E vista la frequenza delle precipitazioni qui è stato sicuramente l'errore più grave. Ma niente paura, per il momento direi proprio che non mi serve visti i 29°C che mi hanno accolto al rientro quest'oggi!

martedì, maggio 05, 2009

Day 37, Rêve Générale

Venerdì scorso c'è stato il corteo organizzato in occasione della Festa dei lavoratori e ho colto al volo l'occasione per curiosare un po' e respirare l'aria di manifestazione parigina.

Il percorso aveva come inizio la piazza di Denfert-Rochereau e, dopo aver attraversato diversi quartieri per circa quattro chilometri e mezzo, terminava nella piazza della Bastiglia.
Mi sono stupito nel vedere sì la gran moltitudine di persone, ma ancora di più l'entusiasmo, la partecipazione attiva di molti uomini e donne, giovani o meno che fossero.


Paris V, corteo 1° Maggio

Singolare lo slogan che tappezzava molte insegne e magliette con la scritta "Rêve Générale" (sogno generale), parafrasi di "Grève Générale" (sciopero generale).

domenica, maggio 03, 2009

Day 33, Liberté


Sin dalla prima volta in cui sono andato a correre lungo il perimetro dei Giardini di Lussemburgo ho notato questo strano "monumento". Non ha una targa e per quanto mi ricordi neanche un cartello che ne riporti l'autore o il titolo. In pochi lo notano e ancora meno sono quelli che si fermano a dedicargli una foto.
E un po' mi rattrista, perchè personalmente lo trovo un affascinante elogio alla libertà, capace di farsi portavoce di un messaggio così forte pur nella sua disarmante semplicità.