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venerdì, maggio 20, 2011

Stage di Triathlon 2011

Mi ci è voluto un mese e poco più, ma ora ho deciso che vi parlerò dello stage (che in italiano equivale ad un ritiro) di Triathlon che ho fatto prima di Pasqua col Club. E bon, che dire... è stata una settimana dura, ma molto molto appagante! Sveglia ogni giorno alle 7.15 per poi fare almeno due allenamenti, di solito un po' di bici la mattina e nuoto al pomeriggio. Non di rado però abbiam aggiunto delle mezz'orette di corsa, tipo a digiuno prima di far colazione o subito dopo la bicicletta, per abituare un po' le gambe ai diversi tipo di sforzi, o ancora la sera, per una prova di Orienteering.

La tabella di marcia del mio gruppo

Un paio di mattinate poi abbiam fatto attività un po' più stravaganti, tipo un Multi-Enchainement (una specie di Duathlon, con corsa e bici, ma a più riprese), del nuoto in acque libere (un fiumiciattolo con un poco di corrente, abbastanza pulito) e un Acquathlon a squadre (nuoto e corsa per ogni membro della squadra a turno, come in una staffetta).


Rintronamento a palla durante l'Acquathlon a squadre

Nonostante l'intensa attività fisica però, ci son due cose che mi han colpito e conserverò come ricordi preziosi di questa settimana. La prima è la regione che ci ha ospitati, l'Ardèche, nella Francia sud-orientale. Non ne avevo mai sentito parlare, e, complice un meteo favorevole (sole e 25°C di massima tutti i giorni), ha finito con l'impressionarmi per benino. Il secondo elemento caratterizzante è stato la compagnia, davvero eccellente, grazie ad un'ottantina (tra adulti e giovani) di persone cordiali e unite dalla stessa passione per lo sport all'aperto.

Foto di gruppo a fine stage

Ora non resta che ben figurare nelle prossime gare, e cioé domenica prossima a Pont-Audemer, e raccogliere (spero) i frutti di cotanta dedizione. ;)



Video promozionale del campeggio che ci ha ospitato

sabato, febbraio 12, 2011

Il nuoto è poi una cosa ben ben strana

Un giorno ti senti a tuo agio in piscina, sai che stai tenendo botta, e tieni senza problemi il passo degli altri in corsia.

Un altro giorno quasi ti blocchi, ripensando a quando avevi paura dell'acqua, perché "chissà quanto è più giù, sotto i piedi, il fondo" e "chissà se prendo un crampo adesso, proprio là, al polpaccio dove fa un male cane, e non riesco più a stare a galla, e inizio a bere quest'acqua salata" oppure "mi son già allontanato anche troppo, meglio non far cazzate e tornar indietro che se succede qualcosa mica nessuno viene a prendermi".

Un giorno dopo una settimana intera di stop forzato, perché magari ti sei fatto male al piede proprio in piscina, senti che ti ha fatto bene star un po' tranquillo, i movimenti ora son più fluidi, le sensazioni buone, il mondo è super.

Un altro giorno ancora, assistendo ad una giornata di gare dei propri compagni di club, guardi i tempi che segnano, e di colpo ti senti così lento, come se fosse partita la moviola nel tuo mondo soltanto, e ti rendi conto che tutto il lavoro che hai fatto non è che un infinitesimo di quello che sembrava nella tua testa.

Un giorno di recente ripensi a quando avevi fatto quel corso tanti anni fa, era inverno, perché faceva buio presto, e pioveva spesso. Ricordi l'odore forte di cloro che ti rimaneva nel naso e basta, è tutto quello che ricordi, perché non era il momento buono per il nuoto.

Un sera infine torni a casa dopo un'oretta bella intensa di nage e hai male alle spalle, alle braccia, ai dorsali, ma non ti importa, perché sai che hai dato tutto e la prossima volta non potrà che andar meglio.

Solo una cosa è certa alla fine della fiera: il cloro non fa per niente bene al cervello!

sabato, settembre 04, 2010

Ohmmm

Altro che stanchezza, dopo tre ore sull'asfalto e una e mezza in acqua "si è Zen", mica scoppiati.

(Ps. L'immagine qui sopra è un cerchio Zen: non ho la più pallida idea di cosa possa servire, ma mi piace a prescindere e ce l'ho messo.)